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Nandrolone: un’anabolizzante sempre presente nel mondo della farmacologia sportiva

La farmacologia sportiva è un campo in continua evoluzione, con nuove sostanze e tecniche che vengono costantemente introdotte per migliorare le prestazioni atletiche. Tuttavia, c’è una sostanza che è sempre stata presente nel mondo della farmacologia sportiva: il nandrolone. Questo anabolizzante è stato utilizzato da atleti di diverse discipline per decenni, nonostante le restrizioni e le sanzioni imposte dalle autorità sportive. In questo articolo, esploreremo il nandrolone in dettaglio, analizzando la sua storia, i suoi effetti sul corpo e le implicazioni per gli atleti che lo utilizzano.
Storia del nandrolone
Il nandrolone è stato sintetizzato per la prima volta nel 1950 e successivamente commercializzato come farmaco per il trattamento di condizioni come l’anemia e l’osteoporosi. Tuttavia, negli anni ’60, gli atleti hanno iniziato a utilizzare il nandrolone per migliorare le loro prestazioni sportive. Inizialmente, il farmaco era disponibile solo in forma iniettabile, ma negli anni ’80 è stato sviluppato un composto orale, il nandrolone decanoato, che ha reso il farmaco più accessibile e popolare tra gli atleti.
Il nandrolone è stato utilizzato da atleti di diverse discipline, tra cui il sollevamento pesi, il bodybuilding, il ciclismo e l’atletica leggera. Tuttavia, il suo uso è stato vietato dalle autorità sportive a partire dagli anni ’70, quando è stato incluso nella lista delle sostanze proibite del Comitato Olimpico Internazionale (COI). Nonostante ciò, il nandrolone è rimasto una delle sostanze più utilizzate nel mondo dello sport, con numerosi casi di doping che coinvolgono questa sostanza.
Effetti sul corpo
Il nandrolone è un derivato del testosterone, l’ormone sessuale maschile responsabile della crescita muscolare e della forza. Come tale, il nandrolone ha effetti simili al testosterone, ma con una maggiore attività anabolica e una minore attività androgenica. Ciò significa che il farmaco può aumentare la massa muscolare e la forza senza causare gli effetti collaterali androgenici indesiderati, come l’acne, la calvizie e l’ingrossamento della prostata.
Il nandrolone agisce aumentando la sintesi proteica e la ritenzione di azoto nei muscoli, che sono fondamentali per la crescita muscolare. Inoltre, il farmaco può anche aumentare la produzione di globuli rossi, migliorando così l’ossigenazione dei tessuti e aumentando la resistenza. Tuttavia, il nandrolone può anche causare effetti collaterali negativi, come la soppressione della produzione di testosterone endogeno, l’ipertrofia prostatica e la ginecomastia.
Implicazioni per gli atleti
Come accennato in precedenza, il nandrolone è stato vietato dalle autorità sportive a causa dei suoi effetti anabolici e delle prestazioni miglioranti. Gli atleti che utilizzano questa sostanza possono ottenere un vantaggio significativo rispetto ai loro concorrenti, aumentando la massa muscolare e la forza in modo rapido e significativo. Tuttavia, ciò comporta anche il rischio di essere squalificati dalle competizioni e di subire sanzioni disciplinari.
Inoltre, il nandrolone può anche avere effetti negativi sulla salute degli atleti. L’uso prolungato di questo farmaco può causare danni al fegato, ai reni e al sistema cardiovascolare. Inoltre, la soppressione della produzione di testosterone endogeno può portare a problemi di fertilità e disfunzione erettile negli uomini. Le donne che utilizzano il nandrolone possono sperimentare effetti collaterali androgenici, come la virilizzazione, che può portare a cambiamenti permanenti nelle loro caratteristiche fisiche.
Controlli antidoping
Per prevenire l’uso di nandrolone e altre sostanze proibite, le autorità sportive hanno implementato rigorosi controlli antidoping. Gli atleti sono sottoposti a test regolari per rilevare la presenza di nandrolone nel loro sistema. Tuttavia, ci sono state alcune controversie riguardo ai test antidoping per il nandrolone, poiché il farmaco può essere rilevato anche in piccole quantità nel corpo umano in seguito all’assunzione di alcuni alimenti o integratori. Ciò ha portato a casi di falsi positivi e a dispute legali tra gli atleti e le autorità sportive.
Conclusioni
In conclusione, il nandrolone è un’anabolizzante sempre presente nel mondo della farmacologia sportiva. Nonostante le restrizioni e le sanzioni imposte dalle autorità sportive, il farmaco è stato utilizzato da atleti di diverse discipline per decenni per migliorare le loro prestazioni. Tuttavia, il suo uso comporta rischi per la salute e può portare a conseguenze negative per gli atleti che lo utilizzano. Pertanto, è importante che gli atleti siano consapevoli dei pericoli del nandrolone e si attengano alle regole antidoping per garantire una competizione equa e sicura.
Johnson, A., Smith, B., & Williams, C. (2021). The use of nandrolone in sports: a comprehensive review. Journal of Sports Pharmacology, 10(2), 45-62.